Torre dei Venti

Costruita fra il 1578 e il 1580 dal bolognese Ottaviano Mascherino, architetto del
Palazzo Apostolico, la Torre dei Venti è tra gli edifici più celebri del Vaticano e costituì in origine un osservatorio astronomico utilizzato negli studi per la la riforma del Calendario promossa da Gregorio XIII.

Il corpo architettonico è formato da due piani e da un ammezzato intermedio; i locali di ciascun piano sono adorni in varia misura di lunghe teorie di affreschi, eseguiti fra il 1580 e il 1582 dai fratelli Paul e Matthijs Bril, pittori fiamminghi, che trassero ispirazione da episodi biblici dell’Antico e del Nuovo Testamento, dalla simbologia ecclesiastica e cristiana e da paesaggi reali o fantastici.


Sala della meridiana

La Sala della Meridiana originariamente fu costruita come un loggiato aperto destinato alle osservazioni astronomiche. Nel 1627, per iniziativa di Urbano VIII, le arcate della loggia furono chiuse e affrescate a grottesche da Simone Lagi e altri pittori.
Alessandro VII ne fece la prima residenza della regina Cristina di Svezia, subito dopo la sua conversione al Cattolicesimo. La Sala prende il nome dalla meridiana in marmo incastonata nel pavimento, realizzata, assieme all’anemoscopio fissato sulla volta, da Ignazio Danti, cosmografo pontificio e membro della Commissione per la riforma del calendario, nel 1580. Gli affreschi della parete ovest (Naufragio di S. Paolo a Malta) e sud (La tempesta sedata e L’indemoniato geraseno) sono opera di Nicolò Circignani, detto il Pomarancio, autore anche dell’affresco intermedio (L’Angelo che segna la fronte degli eletti); le pitture della volta, con le Allegorie delle Stagioni, si devono invece alla mano di Matteino da Siena o dello stesso Pomarancio. Nel 1891 la Torre dei Venti divenne la sede della Specola Vaticana, fondata proprio in quell’anno da Leone XIII.


Sale dell’Ammezzato della Torre

La prima sala del piano ammezzato mostra, sulla parete est, la veduta di Roma presa dal Gianicolo, con in primo piano l’Ospedale Santo Spirito e, più indietro, Castel Sant’Angelo, su cui sventola la bandiera pontificia con le insegne araldiche dei Boncompagni, la famiglia di papa Gregorio XIII. Sulla parete sud si può ammirare un affresco della veduta di Roma presa dal Quirinale, con in primo piano la Torre delle Milizie, quindi il Pantheon e, sullo sfondo, la basilica di S. Pietro con la cupola ancora in costruzione e l’ala occidentale del Cortile del Belvedere con la Torre dei Venti. Gli affreschi di questa sala si devono probabilmente al pittore fiammingo Matthijs Bril.

La seconda sala, in cui si scorge ancora sulla parete ovest il vano destinato ad ospitare un camino, fu per alcun tempo l’alloggio dei cardinali bibliotecari e, fra questi, vi abitò il cardinale Cesare Baronio.
Il locale si affaccia ad est sul Cortile della Biblioteca e ad ovest sui Giardini Vaticani. Gli affreschi delle pareti ritraggono paesaggi fantasiosi ispirati alla campagna romana, forse ascrivibili alla mano del pittore fiammingo Paul Bril.