Bunker e depositi
Registri e volumi, filze e faldoni, fascicoli e buste, ma anche singoli documenti sono dislocati nei diversi locali dell’Archivio Apostolico Vaticano appositamente attrezzati. Due sale climatizzate a temperatura e umidità relativa costante, sono riservate alle pergamene, distese e custodite in involucri di carta conservativa, collocati in ampie cassettiere scorrevoli su binari. Le 81 pergamene con sigillo d’oro - senza dubbio il più ragguardevole e prezioso nucleo documentario dell’Archivio - sono custodite in un settore riservato e climatizzato, accanto ad altri pezzi di particolare pregio, come il famoso volume del processo inquisitoriale contro Galileo Galilei o il Privilegium di Ottone I del 962, vergato in oro su pergamena purpurea, o il Liber Diurnus Romanorum Pontificum, il più antico formulario della Cancelleria pontificia, risalente all’VIII-IX secolo. La documentazione cartacea è conservata in massima parte nel Bunker e in altri depositi.
BUNKER
Ricavati nel sottosuolo del Cortile della Pigna dei Musei Vaticani, i due locali sono stati progettati sotto Paolo VI e inaugurati il 18 ottobre 1980 da Giovanni Paolo II.
Opera di alta ingegneria, realizzata in cemento armato su due piani, raggiunge una capienza di 31.000 metri cubi e 43.000 metri lineari di scaffalature, fisse e rotanti, per consentire l’utilizzazione dello spazio secondo criteri di alta densità, razionalità ed efficienza. Lungo tutto il perimetro corre un’intercapedine per la sicurezza, il controllo e l’isolamento dello stabile. Completano l’opera un impianto di termoventilazione, un impianto antincendio, un impianto di illuminazione d’emergenza e un impianto cerca-persone.
ALTRI DEPOSITI
Il deposito comunemente denominato degli «Scaffali in ferro» si estende su due piani nei locali situati sul lato occidentale del Cortile del Belvedere - già sede della Pinacoteca Vaticana - che nel 1933, per volontà di Pio XI, furono appunto allestiti con 13.000 metri lineari di scaffalatura in ferro.
I cosiddetti «Soffittoni», i locali situati sopra la Galleria delle Carte Geografiche dei Musei Vaticani, furono destinati da papa Pio XII come depositi dell’Archivio all’indomani del secondo conflitto mondiale.