Acquisizioni digitali

L’Archivio Apostolico Vaticano ha intrapreso da tempo una vasta opera di acquisizione in formato digitale dei più antichi fondi archivistici e degli oltre 1.200 indici e inventari - prodotti a partire dal XVI secolo e conservati nella Sala Indici «Leone XIII» - con lo scopo di conservare e tutelare gli originali: l’utilizzo di immagini ad alta qualità permette infatti di evitare la consultazione diretta dei pezzi e il conseguente inesorabile deterioramento di essi.

L’acquisizione dei documenti viene eseguita dal Laboratorio di Fotoriproduzione Digitale mediante postazioni di lavoro collegate alla rete telematica dell’Archivio, dotate di fotocamere digitali a colori e di un corpo macchina con dorso digitale per i documenti pregiati e di grandi dimensioni.


Le immagini digitali sono quindi classificate sulla base della rispettiva segnatura originale e trasferite sullo storage definitivo.
Attualmente, il patrimonio digitale dell’Archivio Apostolico Vaticano consta di circa 7 milioni d’immagini digitali, sia in formato tiff ad alta qualità che in formati compressi, registrati su uno storage della capienza totale di 180TB, conservato e gestito dal Servizio Informatico: questi dati sono naturalmente destinati a crescere ancora nel corso degli anni.

Tra le molteplici iniziative in corso, è sicuramente degno di menzione il progetto di digitalizzazione degli inventari esposti e consultabili nella Sala Indici «Leone XIII», fra i quali lo «Schedario Garampi».

L’acquisizione in alta qualità di questi strumenti di descrizione e di ricerca consente la produzione di «volumi elettronici» in formato pdf che replicano fedelmente la consultazione degli indici originali. Queste acquisizioni digitali vengono quindi pubblicate all’interno di un sistema informatico interno, accessibile dalle postazioni di lavoro del personale dell’Archivio e dalle postazioni della Sala Consultazione Stampati «Sisto V» a disposizione degli studiosi. Infine, procedendo alla stampa e alla rilegatura dei volumi digitali, si possono sottrarre alla diretta consultazione indici e inventari originali che, laddove sia necessario, vengono restaurati e quindi riposti nel Bunker dell’Archivio Apostolico Vaticano a maggiore tutela della loro conservazione.